Nepi - Guida Turistica

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Cattedrale di Nepi
  E' un'interessante e maestosa costruzione già esistente in epoca romana. Sorge sopra un tempio pagano, nel punto più alto della città raggiunto dalla via consolare Amerina. Questo primo edificio sacro viene distrutto nel 568 durante la guerra tra Longobardi e Bizantini. Nel sec. IX il vescovo Innocenzo Pegatesco (824/26) fa ricostruire la Cattedrale come risulta dalla lapide del vescovo Celsius che si conserva sotto il portico del Duomo La Chiesa Cattedrale si presentava a tré navate, separate da 46 colonne. Nel 1560 è realizzata una vetrata istoriata con la figura della Vergine Assunta e dei SS. Tolomeo e Romano per ornare il timpano del rosone romanico. Nel 1608 è costruito dai Fratelli Sensi il soffitto ligneo dorato, a cassettoni. Merita ricordare che la Basilica Cattedrale ha avuto come Vescovi il papa S. Pio V (1556/61) e il cardinale S. Carlo Borromeo (1564).
Chiesa di San Biagio
  Costruzione del secolo X, ha un portale d'ingresso con architettura frammentaria. L'architrave è costituito da un antico sarcofago utilizzato già in antecedenza come fontana. (Misure h. cm. 36, l. cm. 215, spess. cm. 26). Gli stipiti sono composti di vari pezzi sui quali è scolpito un ornato che sembra del sec. XII. (Misure h. cm. 195, l. cm. 25, spess. cm. 33). Il sarcofago ha nel centro una targa rettangolare, sorretta da due genietti alati, dedicata da C.F. Aurelio alla moglie Velia Midia Massimilla; a destra un ritratto di donna scolpito sopra un panneggio sorretto da altri due genietti simili; a sinistra quattro putti che attendono alla raccolta e alla pigiatura dell'uva; alle due estremità due genietti appoggiati a faci rovesciate. Verso la metà del secolo XVIII fu rinvenuto nella cripta della Chiesa di San Biagio un altro sarcofago con coperchio ornato di bassorilievi rappresentanti la nascita di Giove. Fu donato dal Parroco di allora, Don Giorgio Melata, al Sommo Pontefice Benedetto XIV che lo fece collocare nel Museo Capitolino (27-12-1743).
Chiesa della Madonna delle Grazie
  Anteriore a quella di San Biagio, conserva un cippo funerario d'autore ignoto alto cm. 77, largo cm. 66 e profondo cm. 39, oggi adibito a pozzolo d'acqua santa. Il cippo è di marmo bianco con colonnine elicoidali agli angoli; in alto un fregio con volute ornate di due figure al centro e due puttini ai lati che sorreggono un ricco festone di frutta ricadente sopra il riquadro sul quale è incisa l'iscrizione con dedica di M. Apisio, decemviro di Veio e quadrunviro di Nepi, alla moglie Erenia. Nel basso un riquadro più piccolo con alcune figure troncate da un foro rettangolare fatto in epoca posteriore. Un alberello a foglie d'ulivo è scolpito sopra ciascuna fiancata.
Chiesa di San Pietro
  Fu consacrata nel 1465 ma probabilmente esisteva già nel XIII secolo. I Padri Agostiniani che officiavano la chiesa, a causa della nuova struttura urbanistica della città voluta dai Farnese, cambiaroni l'assetto da est-ovest a nord-sud con conseguente rifacimento della chiesa preesistente. I lavori furono iniziati finalmente nel 1755 e portati avanti per diversi anni. La chiesa allo stato attuale si presenta a schema ellittico longitudinale con presbiterio voltato, colonne a tutto tondo e decorazione a stucchi. Il soffitto è a volta a botte.
Chiesa di San Vito
  La piccola chiesa di San Vito è ricordata in un documento del 1467. La struttura è, però, sicuramente più antica come dimostrano i resti di affreschi databili al XIV secolo.
Chiesa di San Rocco
  La chiesa, intitolata a San Rocco, è stata costruita molto probabilmente nel 1467; sappiamo, infatti, che in quell'anno, a seguito di un'epidemia di peste che aveva colpito la città, la popolazione nepesina fece voto di costruire una Cappella in onore di San Rocco. La fonte documentaria in cui si è riportata la notizia è il "Diario" Nepesino di "Prete Antonio di Ser Antonio Lotieri de Pisano". Nello stesso tempo iniziò la celebrazione di una solenne festa che si teneva ogni anno nel mese di agosto e dalla quale abbiamo una testimonianza del 1563 dal Libro dei Consigli Comunali di quegli anni. La chiesa conserva attualmente dipinti del Quattrocento.
Palazzo Comunale
  L'edificio, splendido esempio di architettura rinascimen-tale, fu ordinato dal Duca Pier Luigi Farnese che affidò il progetto all'architetto Antonio da Sangallo il Giovane. La sua costruzione fu iniziata nel 1542 ma terminò, con la realizzazione della parte superiore, solamente alla fine del 1700. Inglobata in quella che fu l'arcata centrale del portico, vi è la splendida fontana realizzata dall'architetto Filippo Barigioni nel 1727.
Museo Comunale
  Occupa il piano seminterrato del Palazzo Comunale, attualmente si possono visitare solo due sale, ma è in fase di realizzazione una nuova struttura museale che permetterà una più ampia esposizione dei reperti che coprono un arco cronologico che va dal VII° secolo a.C. all'età rinascimentale.